Michele Antonio Carmosino, 76 anni: “A un esame il professore stava per darmi 29 ma rifiutai perché non avevo mai preso meno di 30. Lo invitai a farmi un’altra domanda e alla fine presi la lode”
ROMA – «Scusi, possiamo sentirci tra qualche giorno? Sto preparando un esame e vorrei evitare distrazioni». Sarebbe una richiesta normale, se non fosse che a formularla è Michele Antonio Carmosino (Mimmo), 76 anni. «Vorrei laurearmi a breve. Per la decima volta».
Facciamo un passo indietro. Ci racconta?
«Nel 1972, a 24 anni, mi sono laureato in ingegneria elettronica. Dopo aver ottenuto l’abilitazione, ho cominciato a lavorare come ingegnere delle telecomunicazioni alla SIP. Poi mi sono sposato con Paola, professoressa di lettere, e sono nate le nostre figlie, Cinzia e Chiara».
Fino qui nulla di eccezionale. Quando è tornato all’università?
«Nel 1996, a 48 anni, mi sono iscritto a Giurisprudenza all’Università di Macerata. Quattro anni dopo, mi sono laureato con una tesi sul telelavoro e, superato l’esame di Stato, ho iniziato a esercitare anche come avvocato»
Poi?
«La mia sete di conoscenza non era ancora appagata. Così, nel 2004, sono tornato alla Sapienza per ottenere una laurea in Economia e Commercio. Successivamente, nel 2006, ho conseguito una laurea magistrale in Lettere Classiche e una specialistica in Editoria. Poi ho completato una laurea triennale in Lingue Moderne, seguita da una magistrale in Traduzione Letteraria. Infine, nel gennaio 2011, ho ottenuto un’altra laurea in Scienze Politiche».
