«La scelta di accogliere l’Ucraina nell’Unione Europea non è dettata da una reazione emotiva del momento ma rappresenta una scelta coraggiosa per il futuro politico del nostro Continente». Lo sottolinea a Vita la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno. «Questo è il nostro momento “Whatever it Takes” come ha sottolineato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola».
Ieri l’Emiciclo riunito in Pleanaria ha votato sulla mozione a sostegno dell’Ucraina, chiedendo di adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di paese candidato all’UE. Nello specifico, la risoluzione adottata (si tratta di un testo non legislativo) invita “le istituzioni dell’Unione ad adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di paese candidato all’adesione all’UE”. Tale procedura dovrebbe essere “in linea con l’articolo 49 del trattato sull’Unione europea e sulla base del merito”.

«L’ampia convergenza del Parlamento Europeo – commenta Picerno- in particolare sul percorso di adesione all’Unione Europea, è un segnale forte. Dimostra come l’Europa è determinata e unita nel sostenere il popolo ucraino. L’aggressione da parte della Russia non riguarda soltanto l’Ucraina, ma tutti noi.
Al momento sono cinque i paesi ufficialmente candidati all’adesione: Turchia (candidata dal 1999), Macedonia del Nord (candidata dal 2004), Montenegro (candidato dal 2010), Serbia (candidata dal 2012) e Albania (candidata dal 2014). Il Kosovo e la Bosnia sono al momento considerati come dei potenziali candidati al processo di adesione.